(Maurizio Bertera)

 

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È stato l’anno della ripresa per un settore dove l’Italia è leader nella produzione a motore. La nostra selezione dei nuovi gioielli del mare

 

Chiamatela voglia di libertà, di serenità, di non mischiarsi agli altri. È successo anche per i camper, con il boom delle due ultime estati, molto simile a quello riscontrato nella nautica in questa stagione: produzione italiana a livelli record, immatricolazioni in crescita, noleggio a mille. C’è stata una riscoperta del mare in genere, di come viverlo a tutti i livelli. Sicuramente a trainare la ripresa è stato il segmento degli yacht di fascia alta ma anche quella media e persino minore ha trovato risultati insperati. Abbiamo scelto dieci yacht che al di là delle dimensioni esprimessero le idee, le tecnologie e il design al top. Rigorosamente italiani, perché in questo settore siamo i più bravi e nessuno può contestarlo. I prezzi? Non comunicati. Ma non per ragioni misteriose, semplicemente perché il concetto di personalizzazione – più si sale di dimensioni – influisce in maniera determinante sul costo. Comunque a grandi linee un Azimut Grande Trideck difficilmente resterà al di sotto degli 8 milioni di euro. Come un Pershing 6X supera largamente il milione di euro, senza Iva e optional. Prezzi da armatori e da amatori, insomma.

 

Azimut Yachts – Grande Trideck

 

È un modello rivoluzionario perché offre una nuova area living mai vista prima su uno yacht di queste dimensioni: la Sea View Terrace: un ponte intermedio rialzato a poppa che si frappone fra i tradizionali ponti di un trideck, creando il suggestivo effetto di una cascata di terrazze che, dal sundeck, scendono verso il mare. Grazie a questa innovazione, Grande Trideck offre quattro terrazze sul mare che per uno yacht lungo “appena” 38 metri è un capolavoro.

 

Blu Emme – Evo Yachts V8

 

È l’ammiraglia di Evo Yachts, brand del gruppo napoletano Blu Emme. Ha un layout esterno ed interno che può essere trasformato in pochi secondi e ne fanno una barca decisamente fuori dal comune. Nato dalla matita del designer Valerio Rivellini, questo 24 metri si presenta come un punto di incontro tra il mondo della vela e quello dei motoryacht: vedi la doppia timoneria sul ponte superiore. Altra sorpresa: la beach area di 40 metri quadri può essere collegata direttamente con la cabina dell’armatore

 

Benetti – M/Y Zazou

 

Da una delle grandi firme della nostra cantieristica, arriva questo full custom di 65 metri dalle linee filanti e sinuose, curate da Giorgio M. Cassetta. Lo scafo in acciaio è stato dipinto su richiesta dell’armatore, affezionato cliente Benetti, di un elegante colore blu carinthia, la sovrastruttura è in alluminio. Ospita 12 persone in 6 cabine doppie, ha un sundeck tra i più ampi della categoria con palestra, piscina di 5 metri di lunghezza e una zona cinema all’aperto che si aggiunge all’area cinema del main deck.

 

Sanlorenzo – 62 Steel

Superyacht di 61,50 metri, 62 Steel è ricco di spazi confortevoli in perfetto stile Sanlorenzo, a cominciare dalla vastissima area privata della suite armatoriale, che vediamo in parte nella foto sopra. Ha una superficie di ben 215 mq, nella zona upper deck: oltre a godere di una vista panoramica a 180°, è connessa in maniera funzionale all’area esterna di prua di oltre 140 mq, dotata di ampie aree prendisole e relax e piscina. Praticamente, un intero ponte ad uso esclusivo del (fortunatissimo) armatore.

 

Bluegame – BG 72

 

Il BG72, progettato come tutti i modelli Bluegame da Luca Santella (ex-olimpico nella vela), mantiene il telaio ingegneristico dei modelli Bgx e lo scafo altamente performante realizzato in collaborazione con Lou Codega e l’avanzato sistema di propulsione Volvo Ips. Propone per la prima volta su di una barca open, una cabina di pilotaggio con visibilità a 360° caratterizzata dal parabrezza con vetro rovescio e dalla possibilità di chiusura totale che garantisce protezione o la privacy a seconda delle esigenze.

 

Riva – 68′ Diable

 

Il cantiere di Sarnico, cult nel mondo, ha presentato nel 2021 due nuovi gioielli. Il più grande è il 76 Perseo Super, sport-fly Riva con oltre 40 mq di superfici vetrate sullo scafo e nella sovrastruttura che caratterizzano il suo profilo filante. Ma a noi è piaciuto maggiormente il 68′ Diable per le innovazioni tecnologiche e di stile, innestate su una tradizione unica. Uno dei maggiori punti di forza è il nuovissimo hard top (in foto) dal design lineare e pulito, in cui scompaiono alla vista gli elementi tecnici e tecnologici, che protegge e ripara le zone centrali come la stazione di comando del ponte principale.

 

Wally – WHY 200

 

La più recente visione motoristica di Luca Bassani, l’uomo che ha cambiato il concetto dei grandi yacht a vela: il Why200 ha appunto 200 tonnellate di stazza lorda e una lunghezza di costruzione che consente di immatricolarlo sotto i 24 metri di lunghezza alla linea di carico. Ma offre il comfort e lo spazio di uno yacht dislocante di misura più grande, uniti alla velocità e alle prestazioni di un semi-dislocante. Il design ‘full-wide-body’, a tutto baglio, si traduce in oltre 200 mq di spazio vivibile all’interno e 144 mq all’esterno. Curiosità: gli interni sono stati disegnati da Andrea Vallicelli, il papà della prima Azzurra che portò l’Italia al debutto nell’America’s Cup velica, nel 1982.

 

Overmarine – Mangusta 104 REV

 

È l’entry level della gamma Maxi Open, tipologia praticamente inventata dal cantiere viareggino che – per la cronaca – piace tantissimo oltreoceano. Il design aggressivo nasconde benissimo i 35 metri di lunghezza e come su ogni yacht Mangusta il dialogo tra interni ed esterni è ininterrotto per ottimizzare al massimo lo spazio e far vivere il più possibile gli ospiti vicino al mare. Altra peculiarità è rappresentata dalle ampie vetrate integrate nel profilo che offrono una grande luminosità al ponte principale.

Ferretti Yachts – 1000

 

Il più grande yacht mai costruito dal brand è frutto di un pool: il Comitato Strategico di Prodotto – presieduto da Piero Ferrari – il Dipartimento Engineering Ferretti Group, l’architetto Filippo Salvetti per gli esterni e lo studio Ideaeitalia per il nuovo concept degli interni. Un concentrato di stile e tecnologia: per la prima volta nella storia di Ferretti Yachts c’è stato un ampio utilizzo del carbonio, su alcune parti di sovrastruttura e hard top. Tra le (tante) idee meritevoli, ci ha colpito la reinterpretazione del concetto di poppa (vedi foto): 40 mq di spazi vivibili, al pari di un superyacht, nonostante il 1000 sia lungo “solo” 30 metri. Un vero beach club dove la spiaggetta e il pozzetto sono in comunicazione diretta creando un’area benessere aperta e a contatto con il mare.

 

Pershing – 6X

 

La novità dell’anno Pershing – cantiere molto amato dagli sportivi per il design moderno e le performance – è stata 6X. Anche in questo caso, non passa inosservato per il profilo estremamente affusolato del profilo e le grandi vetrate a scafo che inondano di luce naturale gli ambienti sottocoperta. Lungo poco meno di 19 metri, raggiunge i 48 nodi di velocità massima e come tutti i Pershing ha una grande maneggevolezza, favorita in questo specifico caso dall’evoluzione del sistema Easy Set di gestione della propulsione